Ciao sono Jessica, operatrice in scienze e tecniche energetiche tensio sottili, specializzanda in tecniche Neuromeditative presso H.A.M.O.R.S. Accademia. Scopriamo insieme cosa sono i tre cervelli e come le Neuroscienze ci rivelano l’interconnessione tra queste tre parti, per arrivare a comprendere il nostro magico funzionamento interno e come grazie alla meditazione si possa lavorare su di esse per trasformare e migliorare la nostra esperienza quotidiana, favorendo una maggiore consapevolezza.
La teoria del cervello trino è stata elaborata per la prima volta da Paul Maclean (medico e neuroscienziato statunitense) nel 1949. Da questa hanno poi perso forma le basi neuro anatomiche umane che tutt’oggi vengono utilizzate in campo di Neuroscienze. Tale teoria, diventata un modello neuroscientifico, vede le strutture cerebrali diverse tra loro, non solo a livello funzionale, ma anche per appartenenza a livelli evolutivi diversi.
Le tre parti che la teoria del cervello trino definisce sono rispettivamente:
1. Cervello RETTILIANO (istinto)
Corrisponde al tronco encefalico
Conosciuto anche come:
• Cervello primitivo o antico
• Cervello istintivo
Funzioni principali:
• Istinti di sopravvivenza
• Comportamenti automatici
• Reazioni di lotta o fuga
1. Cervello RETTILIANO (istinto)
Corrisponde al tronco encefalico
Conosciuto anche come:
• Cervello primitivo o antico
• Cervello istintivo
Funzioni principali:
• Istinti di sopravvivenza
• Comportamenti automatici
• Reazioni di lotta o fuga
Equilibrio o disequilibrio di questo centro:
Reazione Rapida: Il cervello rettile è eccellente nel promuovere reazioni istintive e rapide, utili in situazioni di emergenza o quando è necessario prendere decisioni rapide.
Sopravvivenza: Guida comportamenti fondamentali per la sopravvivenza come la ricerca del cibo e la protezione da minacce.
Limitato Ragionamento: Non coinvolge ragionamento o pensiero critico, potendo portare a decisioni impulsive o irrazionali.
Resistenza al Cambiamento: Il cervello rettile tende a preferire la familiarità, rendendo
difficile adottare nuove abitudini o prodotti.
Reazione Rapida: Il cervello rettile è eccellente nel promuovere reazioni istintive e rapide, utili in situazioni di emergenza o quando è necessario prendere decisioni rapide.
Sopravvivenza: Guida comportamenti fondamentali per la sopravvivenza come la ricerca del cibo e la protezione da minacce.
Limitato Ragionamento: Non coinvolge ragionamento o pensiero critico, potendo portare a decisioni impulsive o irrazionali.
Resistenza al Cambiamento: Il cervello rettile tende a preferire la familiarità, rendendo
difficile adottare nuove abitudini o prodotti.
2. Cervello LIMBICO (emozione)
Corrisponde al sistema limbico
Conosciuto anche come:
• Cervello mammifero
• Cervello emotivo
• Cervello intermedio
Funzioni principali:
• Gestione delle emozioni
• Memoria a lungo termine
• Comportamenti e reazioni emotive
Corrisponde al sistema limbico
Conosciuto anche come:
• Cervello mammifero
• Cervello emotivo
• Cervello intermedio
Funzioni principali:
• Gestione delle emozioni
• Memoria a lungo termine
• Comportamenti e reazioni emotive
Equilibrio o disequilibrio di questo centro:
Gestione delle Emozioni: Fondamentale per elaborare e rispondere alle emozioni, giocando un ruolo cruciale nel formare ricordi emotivi duraturi.
Decisioni Empatiche: Permette di connettersi emotivamente con gli altri, favorendo
decisioni basate sull’empatia e sulle relazioni.
Vulnerabilità Emotiva: Può portare a decisioni guidate esclusivamente dalle emozioni, senza un adeguato equilibrio razionale.
Suscettibilità a Bias: Le emozioni possono creare pregiudizi o false percezioni, influenzando negativamente il processo decisionale.
Gestione delle Emozioni: Fondamentale per elaborare e rispondere alle emozioni, giocando un ruolo cruciale nel formare ricordi emotivi duraturi.
Decisioni Empatiche: Permette di connettersi emotivamente con gli altri, favorendo
decisioni basate sull’empatia e sulle relazioni.
Vulnerabilità Emotiva: Può portare a decisioni guidate esclusivamente dalle emozioni, senza un adeguato equilibrio razionale.
Suscettibilità a Bias: Le emozioni possono creare pregiudizi o false percezioni, influenzando negativamente il processo decisionale.
3. NEOCORTECCIA (ragione)
Corrisponde alla corteccia encefalica
Conosciuto anche come:
• Cervello recente
• Cervello razionale
Funzioni principali:
• Pensiero critico
• Risoluzione di problemi
• Linguaggio e comunicazione
Corrisponde alla corteccia encefalica
Conosciuto anche come:
• Cervello recente
• Cervello razionale
Funzioni principali:
• Pensiero critico
• Risoluzione di problemi
• Linguaggio e comunicazione
Equilibrio o disequilibrio di questo centro:
Pensiero Critico: Permette analisi complesse e pensiero critico, essenziale per prendere
decisioni ponderate e informate.
Creatività e Apprendimento: Fondamentale per la creatività, l’apprendimento e
l’adattamento a nuove situazioni o informazioni.
Analisi Eccessiva: Può portare a “paralisi da analisi”, dove la sovrabbondanza di
informazioni e opzioni ostacola la capacità di prendere decisioni.
Resistenza all’Istinto: A volte, può sopprimere risposte emotive o istintive che potrebbero essere benefiche o più adatte in certe situazioni.
Pensiero Critico: Permette analisi complesse e pensiero critico, essenziale per prendere
decisioni ponderate e informate.
Creatività e Apprendimento: Fondamentale per la creatività, l’apprendimento e
l’adattamento a nuove situazioni o informazioni.
Analisi Eccessiva: Può portare a “paralisi da analisi”, dove la sovrabbondanza di
informazioni e opzioni ostacola la capacità di prendere decisioni.
Resistenza all’Istinto: A volte, può sopprimere risposte emotive o istintive che potrebbero essere benefiche o più adatte in certe situazioni.
Le tre strutture che abbiamo appena analizzato e che costituiscono il nostro cervello, corrispondono poi a tre organi del nostro corpo che sono quelli che definiamo poi i tre cervelli, rispettivamente localizzati: uno nella testa, uno nel cuore ed uno nella pancia.
– Il primo, il cervello Encefalico è quello al quale normalmente ci riferiamo pensando al cervello.
– Il secondo cervello è localizzato nell’addome e viene infatti chiamato cervello enterico: abbiamo un centro neurale complesso e autonomo, un vero e proprio cervello, nella pancia che conta più di 500 milioni di neuroni distribuiti nei tessuti dell’intestino, nell’esofago e nello stomaco. Il cervello enterico invia e riceve segnali nervosi comunicando direttamente con il cervello della testa e con altri organi. Esso produce una serie di ormoni e neurotrasmettitori, come ad esempio la serotonina, ormone della felicità/buon umore: la mancanza di una quantità sufficiente di serotonina può svolgere, per esempio, un ruolo nella depressione.
– Il terzo cervello è localizzato invece nel nostro cuore e per questo è chiamato cervello cardiaco. Si tratta di un centro nervoso complesso che opera in modo autonomo rispetto al cervello encefalico. Nel cuore sono stati trovati più di 40.000 neuroni e si è scoperto che qui vengono sintetizzati e rilasciati anche diversi tipi di ormoni e neurotrasmettitori. Studi molto recenti di cardiologia hanno confermato il cuore come il più potente generatore di energia elettromagnetica nel corpo umano, basti pensare che il cuore produce un campo elettromagnetico 5000 volte più potente rispetto a quello del cervello; inoltre la variabilità del battito del nostro cuore ha un’enorme influenza sul funzionamento del cervello encefalico e la comunicazione direzionata dal cuore al cervello è molto più intensa e rilevante di quella che avviene nella direzione opposta, dal cervello al cuore.
La comunicazione tra i nostri tre cervelli è costante e molto importante per il funzionamento del sistema nella sua interezza. Nella frenesia della vita quotidiana dimentichiamo di ascoltarci e ci sfuggono tutti i messaggi, segnali, a volte contrastanti o contraddittori tra loro, che questi tre centri ci inviano. Ecco che la meditazione diventa uno strumento importantissimo per riportare equilibrio nei tre cervelli, al fine di ripristinare la comunicazione ed interconnessione tra questi in maniera più fluida e armoniosa, che si tradurrà poi in equilibrio omeostatico dell’intero sistema.
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